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Grassadonia: “Soli contro tutti…”

Domani match con il Venezia.

VERCELLI – La vittoria con il Parma ha ridato speranze alla Pro Vercelli ma subito arriva un nuovo ostacolo, di quelli difficili da affrontare e da superare. Domani al Silvio Piola i bianchi affronteranno il Venezia di Pippo Inzaghi e degli ex Fabiano e Modolo. I veneti sonop lanciatissimi in classifica, in piena lotta playoff e con tante ambizioni. Un match, esattamente come quello di sabato scorso, sulla carta proibitivo, o quasi. In casa Pro però Gianluca Grassadonia è certo che la sua squadra saprà fare bene: «La partita contro il Venezia? Occorrerà affrontarla come i ragazzi hanno fatto sabato scorso con il Parma, con tanta attenzione, determinazione, con la consapevolezza di saper che non è finita. Abbiamo tanto orgoglio e andiamo avanti, sapendo che con il Venezia affronteremo una partita molto diversa rispetto a quella con il Parma, perché sono un ottimo gruppo, con programmi ben definiti e con un allenatore che ha dato alla squadra anima e identità. Potenzialmente possiamo vincere tutte le quattro partite restanti e fare 12 punti ma dobbiamo pensare partita per partita. Quella con il Venezia è da centrare perché si aprirebbero altri obiettivi».

Il “caso” Morra.

Il discorso, durante la conferenza stampa della vigilia, passa poi ad analizzare la situazione attuale di due giocatori che ultimamente sono scomparsi dai radar, Morra e Alcibiade. Sul primo, Grassadonia è estremamente severo, anche se quasi paterno nella sua disamina: «Morra deve maturare molto. Quest’anno è migliorato ma deve farlo dal punto di vista personale, capendo che il calcio può dargli molto ma lui deve fare altrettanto. Le sue ultime mancate convocazioni sono state scelte mie, tecniche, perché voglio gente che sputi sangue, sempre e comunque. Domani rientra ma deve fare il professionista ne confronti dei suoi compagni, di chi lo paga, dello staff tecnico che gli ha permesso di migliorare. Deve capire che per far giocatori a certi livelli ci vuole testa e non solo istinto». Insomma, se non si può parlare di un vero e proprio “caso Morra”, ci si avvicina molto. Diverso il discorso per Alcibiade: «Ha speso tanto in un certo periodo della stagione, giocando di continuo. Ora sta pagando con una fase di stanchezza ma sono convinto che potrà darci una grossa mano in questo finale di campionato», afferma il tecnico della Pro, facendo intendere, tra l’altro, che domani pomeriggio Vives potrebbe partire dalla panchina («lo valuteremo, parlando anche con lui, perché sabato abbiamo subito un nuovo impegno. L’idea di come giocare l’abbiamo ben precisa ma molto può cambiare in mezzo al campo in base alle caratteristiche di chi potrebbe giocare al posto di chi sta accusando stanchezza»). Nessun mistero, invece, per Bertosa («Purtroppo lo visto davvero poco perché è stato bersagliato dalla sfortuna e dagli infortuni. Con noi si allenato al massimo per una settimana consecutiva per cui mi diventa difficile giudicare un giocatore che non sono riuscito ad analizzare. Ci è mancato molto perché in quel ruolo abbiamo dovuto spremere Mammarella che è straordinario per entusiasmo ma che a volte può accusare dei colpi a vuoto»), Altobelli (out causa un problema al piede) e Pugliese (si è allenato ed è disponibile).  

“Siamo soli. Noi e il presidente…”.

Sui titoli di coda della conferenza, ecco arrivare l’affondo di Grassadonia (già preannunciato da Castiglia subito dopo il match con il Parma). Dichiarazioni che non lasciano spazio all’immaginazione e non hanno nessuna ombra sul significato: «Ci sentiamo molto, molto soli e non mi riferisco solo all’esterno. Noi cerchiamo di fare il massimo e dietro ai nostri 37 punti c’è tanto lavoro, tanto sudore. Questo è un gruppo che non ha mai mollato e sabato scorso ha dato la dimostrazione di questo. Comunque vada a finire la stagione a questi ragazzi andrà comunque dato merito di non aver mai mollato, nonostante i nostri limiti, che conosciamo. Siamo soli, è vero e lo sappiamo. Ci fa piacere che il presidente ci stia vicino ma per il resto siamo davvero soli: io, la squadra e il presidente. Stop. Domani mi aspetto che chi verrà allo stadio inciti i ragazzi, per il resto chi paga il biglietto e non si diverte ha il diritto di contestare e non possiamo farci nulla. Il nostro dovere è quello di regalare soddisfazioni ai tifosi che vengono al campo e che spendono il loro tempo per la Pro Vercelli, oltre a darle a chi ci è vicino, anche se sono pochi, e a noi stessi per i sacrifici che facciamo ogni giorno». Una Pro, dunque, messa all’angolo, e non solo, stando alle parole del suo allenatore, da una frangia di tifoseria.  (a.b.)  (30/04/18 – 21,03)

Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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