Attualità

Il noto politico e i maiali (che saremmo noi…)

Quando la politica diventa arroganza…

Vercelli (07/06/2019 – 17,38) – Ho scritto, qualche giorno fa, in merito al noto post nel quale veniva presa in giro Maura Forte, che “non è compito di un giornalista quello di giudicare”. Resto dell’idea. Me lo insegnò, quasi 30 anni fa, un vero maestro, di giornalismo e di vita, Sergio Robutti. Uno di quei professionisti che tanto mancano, oggi, al nostro mondo professionale. Resto dell’idea, come detto, ma ciò non mi esula dal fare alcune considerazioni. Legate ovviamente al nostro notiziario-blog online, finito negli ultimi giorni nell’occhio del ciclone di una determinata forza politica. Abbiamo dovuto subire negli ultimi giorni da parte di un noto esponente della Lega comportamenti inaccettabili. Iniziamo dal 19 maggio. Conversazione su Messenger (tutti i messaggi sono stati ovviamente “salvati”…). Domanda su una questione (da parte sua). Risposta da parte mia. Domanda (lecita) da parte mia: “Perché nessuno del centrodestra ha chiesto un preventivo per pubblicità elettorale?”. Risposta (da parte sua): “Credo per la candidatura della consorte (mia) con la Forte”. Stop. Tutto chiuso? Nemmeno per idea perché il sottoscritto commette quello che appare come un diabolico piano strategico a suo (loro) sfavore. Intervistare Michela Rosetta, sindaco di San Germano Vercellese e candidata alle elezioni Regionali. Poche domande, risposte cortesi ma decise al tempo stesso. A “lui” quell’intervista proprio non va giù (o, forse, non gli va giù quella frase di Rosetta sul suo candidato Sindaco) e, sempre in privato (questa volta su WhatsApp), decide che è arrivato il momento di attaccare. Mi manda il link dell’intervista, ci aggiunge una faccina che ride e una frase: «Sempre più maiale (maiale non scritto ma raffigurato da una emoji)». Non vi tedio raccontandovi e descrivendovi tutto il resto. Mi limito a riportare la frase «le tue scelte e i tuoi atteggiamenti ultimi non sono stati graditi da tutti…» e l’accusa di lavorare auspicando la vittoria di Maura Forte perché mi avrebbe promesso il posto di addetto stampa del Comune in caso di affermazione al ballottaggio. Nulla di più falso. Nessuno mi ha promesso niente. Non ho mai ricevuto tale promessa, tanto meno l’invito a “scrivere bene” della sinistra. Sono libero, indipendente e, soprattutto, corretto. A testimonianza di ciò andate a contare quanti articoli sono stati pubblicati sulla Lega, o sul centrodestra, e quanti sulla sinistra. Contateli e avrete l’idea precisa della mia imparzialità. Voi penserete che è finita qui. Invece non è così perché sempre lo stesso soggetto, sul suo profilo social, mette a segno una nuova stoccata, tirando in ballo «il parentado schierato in alcune liste alle elezioni comunali» e ritenendo ingiustificabile lo stupore «se non fai loro pubblicità». Partendo dal presupposto che non sono stato io a candidarmi, bensì mia moglie e mio padre, non ci trovo nulla di particolarmente strano. E’ stato fatto in passato, accadrà in futuro. In fin dei conti ci sono stati giornalisti, oppure parenti di giornalisti, che hanno ricoperto ruoli determinanti (onorevoli, senatori, assessori, Sindaci) continuando a fare il loro mestiere senza alcun condizionamento. Esattamente come me. Il fatto di avere parenti candidati e di escludere a prescindere la possibilità di fare pubblicità elettorale, è corretto sottolinearlo, è coinciso esclusivamente con la coalizione rappresentata dall’onorevole. Tutte le altre liste non hanno mosso una critica, che sia una, in merito. L’ultima “perla” è stata quella di sbagliare, scrivendo sulla sua pagina social, parente, scambiando mio suocero con mio padre. Purtroppo, ed è stato scritto, mio suocero è scomparso qualche anno fa. Ergo prima di commentare e pubblicare occorrerebbe controllare. Perché a me hanno insegnato che i morti non si toccano. Ritengo, dunque, poco rispettoso il comportamento mosso nei miei confronti, esattamente come è stato poco rispettoso il post dedicato al Sindaco Forte. Ciò che colpisce maggiormente di tutta questa (triste) faccenda è che il responsabile sia un rappresentante dello Stato, dei cittadini italiani. Di tutti, soprattutto di quelli che lo hanno votato consentendogli di arrivare a Roma. Ecco, questo sì che è gravissimo. Per quanto riguarda l’insulto ricevuto, quello del “maiale”, beh, all’inizio non mi ha fatto certamente piacere. Poi, pensandoci bene, mi è venuta a mente una frase di Pierre Loti, pseudonimo di Louis Marie Julien Viaud, scrittore francese, membro dell’Académie française: “Il maiale è diventato sporco solo in seguito alle sue frequentazioni con l’uomo. Allo stato selvatico è un animale molto pulito…”. Ora sono pronto per ricevere la seconda ondata… (a.b.)

Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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