Cronaca

Vercelli piange Levis Carena

E’ scomparso ieri sera (22 marzo) – Aveva 70 anni

Vercelli (23/03/2020 – 00,05) – Una notizia che ha gettato nello sconforto tutta la città e in particolare il rione Cappuccini, quella arrivata nella tarda serata di ieri, domenica 22 marzo. E’ scomparso Giovanni “Levis” Carena, volto noto del Carnevale vercellese. Aveva 70 anni (era nato il 4 ottobre 1949). «Papà era ricoverato da lunedì scorso – ci dice la figlia Alessandra – a causa dei suoi problemi cardiaci. La situazione è parsa subito grave ma i medici hanno fatto di tutto per riuscire a salvarlo, purtroppo inutilmente. Negli ospedali di Vercelli e Novara non c’erano posti disponibili per la sua patologia, per cui è stato ricoverato a Ivrea. Questa sera (ieri per chi legge . ndr) ci ha lasciati…». Levis, come tutti a Vercelli lo conoscevano, è stato per anni una delle anime del Carnevale vercellese, nonché consigliere del Comitato Manifestazioni Vercellesi, ai tempi della presidenza di Cesare Losa. Una persona solare, di una simpatia innata e contagiosa. Una delle grandi passioni di Levis fu anche lo sci. Dal 1973 al 1980 fu componente del consiglio direttivo dello Sci Cai, negli anni d’oro di questo sport in città, con il ruolo di organizzatore delle gite sociali. Un compito che pareva costruito appositamente per lui, sempre disponibile e allegro con tutti i partecipanti. Una passione, quella dello sci, che aveva trasmesso alle figlie, Alessandra e Chiara. Proprio la prima vinse, nel 1988 il Trofeo Paperino, uno dei “miti” dello sci giovanile vercellese. Levis nel settembre del 2017 visse un dolore tremendo, con la scomparsa, in un incidente stradale, della moglie, Rita Greppi. Si era ripreso, dedicandosi alle figlie e ai nipoti. Mancherà, Levis, alla sua città, al suo rione, a tutti quelli che lo hanno conosciuto. Che hanno avuto la fortuna di conoscerlo…

Levis era l’arma in più dello Sci Cai. Per tutti noi, allora giovani scapestrati della squadra agonistica, lui era l’amico, il fratello maggiore, quello che ti dava una pacca sulle spalle e, in vercellese, ti diceva: “Fa al brau…”. Levis e lo sci sono stati passione vera, genuina. Lo ricordo, io ragazzino, quando faceva l’appello dei partecipanti alle gite domenicali. GIte che ai tempi radunavano 6, 7, anche 10 pullman in quel di Vercelli. Faceva l’appello e mancava sempre qualcuno. E allora Levis bloccava la partenza di tutti i torpedoni, dicendo “avrà fatto tardi ieri sera, sarà andato a ballare”. Nelle gare organizzate dallo Sci Cai fece di tutto: dal guardiaporte al giudice, dall’allenatore allo skiman. Levis e il mio papà, insieme a Marco Pozzuolo, a Dino Demaestri, a Gianni Bonetti e a tanti altri, ha dato tanto, tantissimo allo sci vercellese. Ricorderò per sempre, con affetto, due episodi che mi legano a lui. Quando presentai il mio libro sullo sci vercellese, mi disse che “solo tu potevi fare una pazzia del genere”. Quella “pazzia” era, per lui, una medaglia che voleva regalarmi. E, poi, quando stavo per sposarmi lui fu il “curatore” della mia lista di nozze, lavorando, ai tempi, nel negozio nel quale la feci. Tutte le volte che ci vedevamo, allora, mi diceva: “Ma non era più facile organizzare una gita in montagna?”. Caro Levis, mi raccomando, lassù organizza delle belle gite sugli sci, delle belle gare e delle belle sfilate di Carnevale. E, ogni tanto, guarda giù… (a.b.)

Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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