Cronaca Politica

Rosetta, a giorni l’interrogatorio. La Lega l’ha già scaricata…

Gli aggiornamenti e intervista ad Andrea Innocenti (“Cambiamo”)

VERCELLI (16/01/2021 – 23,43) – Michela Rosetta, il sindaco di San Germano Vercellese, che da ieri, venerdì 15 gennaio, si trova agli arresti domiciliari a causa di varie accuse, tra le quali quella di peculato, dopo una indagine svolta dalla Procura della Repubblica di Vercelli per la cattiva gestione dei pacchi alimentari destinati ai cittadini in periodo di emergenza sanitaria Covid, nelle prossime ore potrebbe essere sospesa, come prevede la legge, dal suo ruolo amministrativo-istituzionale. Nei comuni che non superano i 5mila abitanti c’è la possibilità, da parte della Prefettura, di sospendere, per un periodo massimo di 18 mesi, il primo cittadino in casi come quello che vede protagonista il primo cittadino vercellese. Al momento non c’è nulla di ufficiale in questo senso e la decisione potrebbe arrivare solo all’inizio della prossima settimana.

Michela Rosetta con Matteo Salvini

Nel frattempo il ruolo ricoperto da Rosetta è stato preso dall’attuale vice sindaco Antonella Biancheri. Sempre nel corso della prossima settimana, con ogni probabilità nella giornata di mercoledì 20 gennaio, Michela Rosetta, che è difesa da Roberto Capra del Foro di Torino, sarà sottoposta all’interrogatorio di garanzia da parte del gip del Tribunale di Vercelli. Una vicenda, quella della bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’Amministrazione comunale di San Germano Vercellese (agli arresti domiciliari si trova anche il consigliere comunale, all’epoca dei fatti assessore, Giorgio Carando, mentre ha l’obbligo di firma Maurizio Bosco, oggi consigliere comunale, allora vice Sindaco. Con loro, nel mirino della Procura, sono finiti pure  G.S., 62enne, ex dipendente comunale, e D.M., 49enne, tutti e due residenti in quel centro. Nell’ambito dello stesso procedimento sono stati sottoposti ad indagini altri sette privati cittadini tra i quali due impresari edili), che ha fatto il giro di tutta Italia, con ampi servizi anche sui maggiori organi di informazione, televisivi e cartacei.

Michela Rosetta con l’ex assessore Giorgio Carando

Una situazione che è destinata a lasciare, tralasciando l’aspetto giudiziario, pesanti strascichi a livello politico. Michela Rosetta è una leghista della prima ora. Una “salviniana di ferro”, come lei ama definirsi, senza nascondere le sue simpatie politiche. Protagonista di innumerevoli decisioni che hanno fatto discutere (dal parco giochi vietato ai figli dei  nuclei che non pagavano le tasse, sino alla famosa delibera che vietata di affittare abitazioni ad extracomunitari), non ha mai fatto mistero di essere in (quasi) totale disaccordo con la sezione provinciale vercellese della Lega.

I RAPPORTI CON TIRAMANI E LA LEGA

I rapporti con chi guida il Carroccio nella nostra provincia, Paolo Tiramani, non sono idilliaci ormai da tempo. Lo sanno pure i sassi. Contesto, questo, che appare confermato dal silenzio “assordante” della stessa Lega in queste ore. Nessun comunicato ufficiale, ma, anzi, la sensazione di aver scaricato, in un nano secondo, Rosetta. Le uniche dichiarazioni “ufficiose”  (lo ripetiamo, di note ufficiali non ne sono pervenute), sono state fatte oggi, sabato 15 gennaio, ad alcuni giornali e blog locali, dallo stesso Tiramani. Nulla di straordinario nelle parole del sindaco di Borgosesia, il quale ha esclusivamente sottolineato come Rosetta fosse, da tempo, in attrito con la Lega valsesiana-vercellese.

Da sinistra: Tiramani, Dago e Rosetta

LO “STRAPPO” DELLE ELEZIONI REGIONALI

Secondo il segretario provinciale,Rosetta, dopo le ultime elezioni regionali (nelle quali risultò la più votata in assoluto nel capoluogo, Vercelli, dove raccolse 670 preferenze), terminate con l’elezione del candidato di “punta” della Lega, il valsesiano Angelo Dago, si allontanò progressivamente dal partito. Le elezioni regionali sancirono, secondo Tiramani, in modo definitivo quello strappo che era noto, arcinoto, in tutta la provincia. Tiramani ha anche ipotizzato, sulle pagine locali di un quotidiano e su quella di un blog, un passaggio imminente di Rosetta al neonato movimento politico “Cambiamo”, il cui coordinatore provinciale è Andrea Innocenti, ex Lega (altra figura che all’onorevole valsesiano non risulta particolarmente simpatica).

INNOCENTI (CAMBIAMO): “LEI DA NOI? NULLA DI VERO…”

Proprio Innocenti, questa sera, ha voluto fare alcune precisazioni in merito. «Mi spiace che vengano riportate notizie non veritiere» – afferma Innocenti – «Non ho mai fatto mistero di avere uno splendido rapporto, soprattutto umano, con Michela Rosetta ma dire che lei sarebbe passata in “Cambiamo” è totalmente fuorviante. Non è mai stata sua intenzione farlo, anche perché a febbraio avrebbe cercato di far accettare la nascita della sezione della Bassa Vercellese della Lega, fatto che avrebbe dovuto verificarsi precedentemente ma che non le è mai stata concesso. Ecco perché ciò che viene detto in queste ore, sul passaggio di Rosetta al nostro movimento, non è assolutamente vero. Michela era, e presumo rimanga, una leghista pura».

Andrea Innocenti (Cambiamo)

E SULLA RSA DI SAN GERMANO…

Innocenti ha anche voluto fare chiarezza su un altro aspetto politico della vicenda: «Leggo, da alcune parti, che la mia nomina a presidente della casa di riposo di San Germano Vercellese, sia legata a un possibile passaggio di Rosetta a “Cambiamo”. Nulla di vero. Ricordo ai più sbadati, o a quelli che vorrebbero mettere su un piano diverso tutta questa storia, che io mi misi a disposizione del Comune di San Germano, nel caso avesse voluto nominare un presidente della RSA, circa 12 mesi fa, quando la nascita, nel vercellese, di “Cambiamo” non era nei pensieri di nessuno. Aggiungo anche, a scanso di equivoci, che proposi il mio curriculum anche alla casa di riposo di Vercelli, quando sindaco era Maura Forte, una non certo della Lega. Insomma, per me una parola data vale tutto. Per altri nutro parecchi dubbi. Politica e volontariato non devono avere rapporti, nel rispetto delle persone, dei cittadini e soprattutto nel rispetto della Fondazione Perazzo di San Germano Vercellese, che si occupa tutelare le persone più anziane».

Tutto per chiarire («si tratta, per chi non lo sapesse o facesse finta di non saperlo, di un ruolo non retribuito…») che Rosetta non aveva alcuna intenzione di traslocare dalla Lega a “Cambiamo”, come, invece, i soliti noti vorrebbero far credere, presumibilmente per screditare l’impegno politico della stessa e poterla “scaricare” senza grossi problemi.

Rosetta nella conferenza stampa del 5 settembre 2020
(a sinistra, l’avvocato Villarboito)

LA SOLIDARIETA’ DI 5 MESI FA…

Torna alla mente, e lascia quantomeno basiti, la conferenza stampa dello scorso 5 settembre, proprio sul “caso capesante”, quando, in Comune, a San Germano, Michela Rosetta lesse ai presenti una lettera di piena e totale solidarietà scritta proprio da Tiramani, nel suo ruolo di segretario provinciale del Carroccio. Scriveva, allora, il sindaco di Borgosesia: «A nome di tutta la Lega della provincia di Vercelli, in qualità di Segretario, desidero esprimere il pieno sostegno alla nostra tesserata Michela Rosetta, sindaco di San Germano Vercellese, e a tutta la sua Giunta. La stima del nostro gruppo nei confronti della collega è immutata». La lettera proseguiva con una disquisizione sul ruolo dell’Amministratore pubblico ai giorni nostri.

4 settembre 2020: la lettera di solidarietà di Tiramani

Risultò piuttosto stridente, in relazione ai rapporti che correvano (e corrono) tra i due (Rosetta e Tiramani), l’intervento dell’onorevole valsesiano. Premettendo che quando le cose vanno male, nulla è più semplice, soprattutto in politica, dello scaricare in quattro e quattr’otto chi si trova nei guai, suona davvero stonata la presa di distanza, dopo quattro mesi e mezzo, di Tiramani, e della Lega valesiana-vercellese, da Michela Rosetta. Stonata ancora di più, pensando che una parte della vicenda che ieri ha portato all’arresto del Sindaco, è esattamente quella di cui si discusse proprio lo scorso 5 settembre.

Se da un punto di vista giudiziario la strada sarà ancora lunga per arrivare a una conclusione definitiva del caso (e, comunque, un soggetto è innocente fino a prova contraria e sino ai tre gradi di giudizio), non lo è altrettanto per capire quanto accaduto in poche ore a livello politico.

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Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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