Attualità

“Invisibili”, il docufilm sulle reazioni avverse: “Da vedere per capire”

Verrà proiettato a Valdilana – La lettera di una promotrice

VERCELLI (15.01.2023 – 20.05) – Riceviamo e pubblichiamo

Come lettrice di diversi giornali locali ho desiderio di esprimere a lei, e ai suoi lettori, quanto ho notato nei mesi dello scorso anno e, purtroppo, anche in queste prime settimane del 2023. I trafiletti che riportano la morte improvvisa di persone under 60 ma anche di giovani o giovanissimi sono, a mio parere, aumentati in maniera significativa e preoccupante.

Non passa giorno che io non veda articoli di questo tipo. Il dolore che provo davanti a queste notizie e che si acuisce ancor di più quando leggo il necrologio di persone conosciute, è amplificato dalla percezione che vi sia la tendenza ad adattarsi a questa nuova “normalità”. Sento frasi che esprimono dispiacere, stupore, compartecipazione, ma quasi mai affiora il dubbio che mi aspetterei, davanti a così tante morti premature e improvvise. Pare strano che, a fronte di incrementi così significativi di decessi per infarto o per malattie talmente aggressive da essere rapidamente letali, non ci si domandi quale cambiamento nel Mondo, in Italia e anche nelle nostre zone, in Valsesia come nel vercellese e nel biellese, abbia caratterizzato i 2 anni precedenti.

E’ una regola di osservazione e di valutazione che, fino a prima dell’immissione dei vaccini, veniva applicata senza alcun problema e senza alcun ostacolo. Ma la sicurezza e l’efficacia dei sieri, ormai smentita da tantissimi studi oltre che dalle evidenze che abbiamo tutti sotto gli occhi, ancora non può essere messa in dubbio in alcun modo!

D’altra parte la poca disponibilità ad affrontare l’argomento dei decessi e dei danni causati dalla campagna vaccinale mi è chiara da tempo. Diversi giornali locali, sia della nostra zona sia di zone limitrofe, non hanno nemmeno risposto alla mail con la quale proponevo di pubblicare le riflessioni su quanto vedo e raccolgo grazie alle mie collaborazioni con il Comitato Ascoltami di cui faccio parte e che cerca di dare voce ai danneggiati. Ricordo bene però la risposta di un redattore: “L’argomento non interessa” (!)

E io mi chiedo allora dove sia finito il vero giornalismo, che invece la vostra testata sostiene e conduce. La libertà di pensiero, la possibilità di sollevare un dubbio, ma soprattutto dove sia finita l’umanità.

La capacità di ognuno di noi di “vedere” l’altro e comprenderne il dolore. I mesi che sono passati dalla scorsa primavera, quando ho cominciato in diversi modi ad esprimere le mie preoccupazioni per gli eventi avversi da vaccino, sono stati densi e impegnativi. Ma non ho sentito mai la fatica, seguendo quotidianamente questa fortissima necessità di farmi carico, nel mio piccolo, di quanto sta succedendo. E di fare tutto ciò che è nelle mie possibilità per dare voce a chi, in nome di questa nuova “scienza”, viene tacitato e negato.

Per comprendere meglio la situazione spesso drammatica che stanno vivendo molte migliaia di persone, invito tutti i lettori, e in particolar modo le autorità civili e sanitarie, a vedere il documentario sulle reazioni avverse “Invisibili” con la regia di Paolo Cassina, che verrà proiettato venerdì 20 gennaio prossimo alle ore 21 presso il Cine-Teatro Giletti in Piazza XXV Aprile a Ponzone (BI).

Conosco bene il documentario e ritengo sia veramente importante prenderne visione per avere maggior consapevolezza e poter anche eventualmente affiancare chi si trova in difficoltà. Quando, quasi un anno fa, ho voluto addentrarmi nella realtà di cui cominciavo a percepire le prime avvisaglie, ho aperto una porta sull’Inferno: e questo non mi ha più permesso di tacere.

Recentemente un’amica della quale raccoglievo la storia per la pagina Instagram italiana di Jab Injuries ( piattaforma mondiale di raccolta di testimonianze su eventi avversi ), mi ha fatto conoscere una frase di Oriana Fallaci che mi ha molto colpita e nella quale mi immedesimo. ” Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un impegno categorico al quale non ci si può sottrarre”.

Paola Fara


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Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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