Scuola

L’Arcivescovo di Vercelli incontra gli studenti di Cavour e Lanino

Due mattinate all’interno del progetto “Cosa diresti alla Chiesa?”

VERCELLI (07.01.2024 – 16.32) – Riceviamo e pubblichiamo

Sono state certamente due mattinate memorabili quelle in cui l’Arcivescovo Marco Arnolfo ha voluto incontrare gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “C. Cavour”di Vercelli, in Aula Magna, nell’ambito del Progetto intitolato “Che cosa diresti alla Chiesa?”. Alla fine di ottobre l’Arcivescovo ha incontrato in due mattinate diverse, in orario scolastico, dapprima diverse classi di vari indirizzi dell’Istituto Tecnico “Cavour” che avevano aderito già l’anno scorso al Progetto e  poi successivamente, in un’altra giornata, diverse altre classi dell’Istituto Professionale “Lanino”.  

Il Progetto, proposto e organizzato dall’Ufficio Scuola dell’Arcidiocesi di Vercelli, seguendo l’itinerario del  “Cammino sinodale”, avviato da Papa Francesco e intrapreso dalla Chiesa italiana in questo periodo,  è stato seguito dagli insegnanti di religione cattolica dell’Istituto e cioè il Prof. Massimo Paracchini per l’Istituto Tecnico “Cavour” e la Prof.ssa Alessandra Ticozzi  per l’Istituto Professionale “Lanino”.

Il progetto è stato avviato già l’anno scorso con la prima fase dell’ascolto, in cui sono state raccolte le risposte degli allievi al quesito dell’indagine, proprio perché l’ambiente della scuola e dei giovani sono ritenuti sempre  centrali e sono stati considerati fin da subito protagonisti principali in questo itinerario, dove i credenti sono compagni in cammino, chiamati a testimoniare e ad annunciare la Parola. L’essenza del percorso sinodale risiede proprio in una verità di fondo che non dobbiamo mai perdere di vista, cioè quella di ascoltare, di capire e mettere in pratica la volontà di Dio.  

L’intervento del nostro Arcivescovo ha segnato la seconda fase del Progetto che è quella del dialogo ed è stato fondamentale e molto stimolante per i ragazzi del nostro Istituto che hanno seguito con grande attenzione e interesse il suo coinvolgente eloquio in cui con molta naturalezza ha parlato di sé stesso e della sua esperienza come uomo di fede. Durante la fase di preparazione all’incontro, gli studenti avevano mostrato i loro dubbi verso la fede, le loro critiche verso la Chiesa, ma anche la loro necessità di comprendere il mondo d’oggi e il bisogno di trovare dei valori fondamentali per orientarsi nella vita e per il loro futuro.

Fin dall’inizio  del suo intervento sono nate spontaneamente moltissime domande e curiosità da parte dei ragazzi, che erano già stati preparati all’incontro dagli insegnanti di religione, ma che si sono sentiti subito a loro agio ed hanno quasi intrapreso un dialogo diretto, quasi amichevole  con l’Arcivescovo.

E’ piaciuto per come ha saputo ascoltare e avvicinare i giovani alla Chiesa, senza alcuna barriera, con  la sua voglia di mettersi in gioco, la sua grande umanità, la sua sensibilità verso i più bisognosi, la sua  estrema sincerità, la sua mentalità aperta e vicina  ai giovani e alle loro  problematiche. Ha dimostrato molto interesse verso di loro, raccontandosi con un atteggiamento quasi paterno.

Ha saputo coinvolgere tutti  con grande  spontaneità e gentilezza, rispondendo in modo approfondito a questioni sia sulla vita religiosa che su se stesso, dando degli ottimi consigli e trasmettendo fin da subito dei grandi insegnamenti. Per molti di loro alla fine è stato un incontro bello, utile ed emozionante, quasi illuminante, hanno riscontrato molta saggezza nelle sue parole, che hanno rivelato fin da subito molta passione per il suo importante incarico.

Hanno potuto avere informazioni molto interessanti sia sulla sua giornata lavorativa, sia sulla sua vita e  su come si è sentito quando ha fatto la sua scelta per vocazione, lasciando tutto ciò che aveva di più caro, in particolare li ha colpiti il racconto  di come è arrivato al sacerdozio; ha saputo spiegare con grande semplicità alcuni concetti e valori importanti e fondamentali nella vita come l’amore e il perdono, dando sempre degli ottimi consigli ai nostri allievi, per la loro crescita e maturazione,  colmando anche il senso di vuoto  che alcuni hanno nel cuore in questo periodo.

Concludendo si può dire che sia stata un’esperienza veramente positiva e arricchente. Il momento finale è stato poi quello forse più emozionante, quando ha accettato di scattare diverse foto con i nostri ragazzi ed in cui ha cercato di avvicinarli ancora di più.

I.I.S. “CAVOUR”


Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

Related Posts