Cronaca

Tumori, fumo, impianto pallet: sulla salute dei vercellesi è scontro aperto

Da una parte Asl, Stecco e il Comune – Dall’altra ISDE, i Medici per l’Ambiente

VERCELLI (30.07.2022 – 21.28) – E scontro aperto tra il presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte, il vercellese Alessandro Stecco, l’Asl e i Medici per l’Ambiente (Isde) provinciali. Al centro della contesa il tema, assai delicato, della salute dei vercellesi. Due giorni fa Stecco aveva fatto pervenire alle redazioni un comunicato stampa nel quale rassicurava i cittadini: «Lo studio epidemiologico sullo stato di salute dei vercellesi, percorso iniziato nel 2018 e consolidato negli anni, fotografa una situazione rassicurante rispetto ai fattori ambientali cause di morte e tiene alta l’attenzione sulla prevenzione rispetto agli usi e abusi di fumo e alcol». Nella nota si leggeva anche che «era il 2018 quando in commissione Ambiente in sinergia con i consiglieri Pasquino e Catricalà – commenta il leghista Alessandro Stecco, medico e professore universitario – avevo richiesto come minoranza un approfondimento al Comune e all’Asl, per condurre un’analisi della mortalità vercellesi che, sulla base di evidenze portate originariamente alla luce da un primo studio dell’Arpa e poi dall’Osservatorio Osas, potevano essere legate a fattori ambientali. Consci che Vercelli è stata per trent’anni gravata da impatti legati all’industria, all’inceneritore e a pesticidi dei quali nel tempo si è riconosciuta la nocività, abbiamo proseguito il nostro impegno anche dai banchi della maggioranza, appoggiando e migliorando come gruppo consiliare Lega un’analoga proposta presentata da parte di Catricalà e altri consiglieri, per impegnare il Comune a promuovere presso l’Asl l’effettuazione di questo studio epidemiologico». 

«Uno studio molto articolato – ha proseguito Stecco – condotto con efficacia dalla direzione dell’Asl Vercelli, in particolare dal Servizio Osservatorio Epidemiologico diretto dal professor Faggiano dell’Università del Piemonte Orientale, che ci rassicura sul fatto che rispetto ai decenni precedenti Vercelli oggi è un territorio, nel complesso delle cause, assolutamente allineato con la media dell’incidenza regionale a livello di cause di mortalità. Se i fattori biologici e ambientali a Vercelli negli anni ‘80 hanno comportato un maggior rischio di mortalità, oggi quel divario è annullato. Resta un po’ più alto il rischio di tumore al polmone per le donne, a causa di una maggior tasso di fumatori, fattore che si somma all’essere in pianura padana, con uno scostamento verso l’alto rispetto alla media regionale. Dato che ci ricorda quanto sia importante prevenire e informare sulle conseguenze del tabagismo e del fumo, sia attivo sia passivo. Anche il consumo di alcool e il sovrappeso appaiono più alti rispetto alla media regionale». 

Nella discussione si è inserito anche un medico eletto in consiglio comunale nelle file della Lega, Giovanni Fortina: «Abbiamo avuto l’opportunità di audire nella Terza commissione di cui sono presidente  il professor Faggiano e la direzione dell’Asl sui risultati dello studio epidemiologico sulla causa di mortalità, concentrandoci in particolare su quelle di origine tumorale. Lo studio è stato compiuto nel 2021 durante la pandemia con le difficoltà delle risorse umane drenate nelle campagne di vaccinazione, tracing e di contrasto alla diffusione del coronavirus, ciononostante è stato portato a termine. I dati di oggi sono rassicuranti e ci spingono a proseguire verso una governance sempre più attenta a queste tematiche, da parte non solo dell’Asl ma anche del Comune di Vercelli».

«Continuiamo a tenere alta l’attenzione all’ambiente – concludono Stecco e Fortuna – e alla riduzione dei possibili determinanti nocivi per la salute, focalizzandoci su campagne di prevenzione e sulla comunicazione ai cittadini rispetto ai corretti stili di vita senza mai dimenticare l’appello all’adesione agli screening che la Regione Piemonte offre a tutti come strumento di controllo e per cautelarsi rispetto al pericolo dell’insorgenza tumorale. In questo senso ringraziamo il sindaco di Vercelli e il nostro capogruppo Pipitone per aver organizzato questo importante incontro».


Se vogliamo dirla tutta, un comunicato che non dice nulla di importante. Secondo Asl, Stecco e compagnia la situazione di salute dei vercellesi è migliorata e solo il fumo, stando alle loro parole, incide in negativo. Non della stessa idea i medici di Isde, che oggi (domenica 31 luglio) hanno risposto con una nota ufficiale.

«Nell’apprendere la pubblicazione dello studio descrittivo di mortalità da parte dell’Asl di Vercelli riteniamo come Isde di chiarire alcuni aspetti. Nella banca dati delle pubblicazioni scientifiche pubmed sono disponibili fin dal 2007 analisi epidemiologiche che mostrano come il territorio dell’Asl Vercelli e il capoluogo presentino incrementi di mortalità e ricovero per diverse cause, quali colon retto, tumori cerebrali  neoplasie del sangue A seguire, come la buona ricerca prevede, si è approfondito attraverso studi di analisi spaziale, coorte e in ultimo con il REC (Referto Epidemiologico Comunale) per comprendere maggiormente le cause. Tali indagini raffinate hanno permesso di individuare all’interno del capoluogo zone a maggior rischio di malattia in quanto vicinali a siti inquinati o esposti alle immissioni dell’ex inceneritore (vedi studi Arpa 2015 e Osav 2018) e di affermare che gli incrementi epidemiologici non possono essere attribuiti superficialmente al solo consumo di sigaretta. Una nota di precisazione la richiede il REC che è una metodica molto semplice in quanto attuabile con i soli dati di mortalità complessiva e anonimi che può fornire un Comune unitamente a quelli anagrafici stratificati per sezione di censimento che a Vercelli città sono oltre 500. In conclusione crediamo che le conoscenze epidemiologiche acquisite sul territorio vercellese devono essere adoperate per studi che possano veramente identificare le diverse cause nell’insorgenza delle malattie (ad esempio studi caso-controllo) e soprattutto permettere l’attivazione di programmi di monitoraggio nelle aree cittadine che come abbiamo mostrato noi di Isde nel REC di gennaio 2022 presentano una precocità di mortalità. Proprio alla luce di tali considerazioni e osservazioni ribadiamo che non riteniamo positivo l’insediamento dell’impianto a pallet la cui ricaduta immissiva andrà nuovamente a impattare nell’area sud del capoluogo che ancora oggi mostra una situazione di fragilità sanitaria meritevole di attenzione».


Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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