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Serie B: pure le minacce ai club “puliti”

Un caos infinito.

VERCELLI(a.b.) «La Lega di serie B comunica che i calendari del campionato 2018/2019 saranno resi noti a Milano, nella sede di via Rosselli, lunedì 13 agosto, alle ore 19, con l’organico previsto a 19 squadre». Il comunicato ufficiale è di ieri, venerdì 10 agosto. Una decisione che ha scatenato polemiche e dure prese di posizione da parte di molte società che speravano nel ripescaggio. A stretto giro di posta, oggi, sabato 11 agosto, arriva la risposta, altrettanto piccata, della Lega Pro che diffida il commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, «dal modificare il format di serie B, portando le squadre da 22 a 19. Insomma, un caos, un “tutti contro tutti” che conferma la pochezza del calcio italiano, soprattutto (ma non solo) a livello di istituzioni. Anche perché, tra Lega di serie B e Lega Pro, c’è pure il Collegio di Garanzia del Coni che ieri ha accolto l’istanza di sospensiva cautelare presentata da Pro Vercelli, Ternana e Siena contro la sentenza “anti illeciti”, quella che ha cancellato con un colpo di spugna gli illeciti amministrativi di Novara e Catania, facendoli rientrare in serie B dalla finestra, dopo averli visti uscire dalla porta principale.

La minaccia della Lega di serie B.

Basta tutto questo? Le persone di media intelligenza risponderebbero positivamente. I “geni” del calcio italiano sono, invece, di altra opinione e per non farsi mancare proprio nulla ecco arrivare la minaccia (perché tale è) della Lega di serie B che si riserva «ogni azione legale in ogni sede nei confronti di tutti coloro che si sono resi e si renderanno responsabili di condotte e comportamenti e azioni antigiuridiche, illegittime e pregiudizievoli nei confronti della Lega e/o delle società associate». Come a dire: «Pro Vercelli, Ternana, Siena (e pure Novara e Catania), occhio a quello che fate…». Una follia allo stato puro. Diritti calpestati come se nulla fosse. In tutto questo caos c’è anche la Lega di serie C che ancora non conosce quante squadre parteciperanno ai campionati e che non può fare altro che posticipare la pubblicazione dei calendari. Trattata come una categoria che non conta nulla.

Il calcio non deve insegnare nulla agli altri sport. Anzi… 

Si pensi che, addirittura, la diffida della Lega Pro è stata inviata, per conoscenza, anche alla Presidenza del Consiglio, quale autorità di Governo Vigilante. Ora non manca proprio nulla: ricorsi, controricorsi, diffide, politica, norme calpestate, società favorite e altre affossate, presidenti che possono (tranquillamente) essere “padroni” di una società in serie A e una in serie B, commissari che non sanno prendere decisioni. Questo è il calcio italiano 2.0, quello che continua a idolatrare l’arrivo di Cristiano Ronaldo (perché porta soldi, mica per altro…) ma che non riesce a stabilire quali squadre hanno diritto di partecipare a un campionato e quali, invece, no. Lo specchio fedele di un mondo, quello calcistico, che da sempre vive di sotterfugi, di scappatoie, di scandali insabbiati. E che si permette anche di pontificare nei confronti di altri sport. Come disse qualcuno, «da quando politica e soldi sono entrati nel calcio, hanno spostato anche i pali delle porte». Non venite, dunque, a dirci che il calcio è lo sport, con la S maiuscola. Non è così. O, almeno, non più.  Con buona pace di chi, davvero, ci rimette: i tifosi.

11/08/2018 – 15,48

 

Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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