Politica

Corsaro vs Forte tra piscina, cultura, bilancio e… cattivo gusto

Ieri il confronto tra i candidati Sindaci

Vercelli (06/06/2019 – 19,41) – Da una parte lo sguardo di chi ha la certezza di avere la vittoria già in cassaforte. Dall’altra chi, invece, è conscio di dover scalare l’Everest per poter eventualmente festeggiare. Da una parte chi ha preferito alzare il tono della voce. Dall’altra chi, invece, la voce l’ha tenuta ferma, decisa e gradevole. Da una parte chi ha puntato il dito accusatore verso l’avversario (con toni anche sgradevoli). Dall’altra chi ha parlato di progetti, di numeri e di fatti. I riferimenti sono indirizzati ai due candidati sindaci di Vercelli, Andrea Corsaro e Maura Forte, che domenica prossima, 9 giugno, si sfideranno al ballottaggio e che ieri, mercoledì 5 giugno, si sono affrontati in un confronto organizzato dal quotidiano La Stampa nella sede di Confartigianato. Non saremo noi a specificare chi dei due ha alzato i toni oppure chi dei due ha parlato di progetti. Chi c’era, oppure chi ha visto e ascoltato la diretta Facebook, farà i propri ragionamenti. Quello che è certo è che chi oggi, giovedì 6 giugno, parla e scrive di una vittoria netta di uno dei due candidati, sbaglia. E pure di grosso. Per alcuni semplici motivi. Perché saranno gli elettori a decidere questo, primo. Perché storicamente i confronti cosiddetti “all’americana” non spostano un solo voto, secondo. Perché non si riempiono le sale dei confronti con candidati consiglieri, rappresentanti dei partiti e claque varie, terzo. Tutto, facendo così, diventa di parte. Era già successo nel confronto prima del voto del 26 maggio, nel salone della Soms. Si è ripetuto ieri pomeriggio.

Cosa ha partorito il confronto in Confartigianato tra Corsaro e Forte? Obiettivamente poco, quasi nulla. Il tutto si è incentrato principalmente su tre temi: bilancio, piscina e cultura. Di progetti si è sentito parlare veramente poco. Soprattutto da una parte. Sul Bilancio ognuno resta della propria idea: Corsaro dice di aver lasciato una “montagna” di soldi; la Forte di aver trovato il “buco”. Certo che se il Comune avesse avuto più soldi a disposizione probabilmente avrebbe potuto fare molto di più rispetto a quanto, invece, ha messo in atto. Questo è un ragionamento, crediamo, da prima elementare ma sempre utile da rammentare. Anche sulla piscina ognuno dei due candidati ha continuano a raccontare quello che più gli garba: Corsaro avrebbe lasciato un progetto straordinario; la Forte non lo ha trovato. Occorre rammentare, sempre e solo per dovere di cronaca, che quando Maura Forte fu eletta primo cittadino di Vercelli, il Centro Nuoto era già chiuso. E non da alcune ore… Vogliamo, poi, una volta per tutte sfatare il mito che Vercelli debba vivere su una piscina? Perché non è così. E’ vero, la città deve avere un impianto natatorio sia estivo che invernale. Su questo non c’è alcun dubbio. Ma poi? Quanti vercellesi sono andati in piscina quando la vasca di via Baratto era aperta? E quanti, già allora, hanno preferito le piscine dei circoli privati, magari in paesi vicini al capoluogo, invece di approfittare della “vasca” cittadina? Insomma, a noi pare che il tema piscina sia stato sopravalutato e per certi versi sia diventato un pretesto per attaccare prima l’uno, poi l’altro. Discorso cultura. Corsaro ha magnificato quanto fatto dalla sua amministrazione in 10 anni (si badi bene, 10 anni, non due mesi…); Forte ha risposto con gli eventi che hanno attirato turisti e con un budget decisamente minore rispetto al predecessore (fatto, questo, inattaccabile). Anche su questo tema ci sarebbe da scrivere un romanzo e non poche righe. Cultura a Vercelli? Quanti vercellesi (tralasciamo il discorso turisti) hanno visitato una sola volta il Museo Leone o il Borgogna? Quanti hanno criticato l’arrivo in città della Magna Charta (molti, moltissimi), affermando, classico luogo comune, che “con la cultura non si mangia”? Siamo, dunque, certi che Vercelli sia matura per la cultura con la C maiuscola? Quella promessa da Corsaro, ad esempio? E non sarebbe ora, cambiando per un secondo discorso, di fare un applauso, super partes, sincero e non di parte, all’assessore Daniela Mortara che in questi ultimi anni, davvero con pochi fondi a disposizione, è stata capace di organizzare eventi (con l’aiuto di associazioni ed Enti) degni di nota? Su “fiori” preferiamo glissare…

Ultima annotazione sul confronto di ieri. Amarissima. Non è piacevole e nemmeno gradevole vedere seduti in prima fila i rappresentanti dei vari partiti (come se non conoscessero il proprio candidato e ciò che ha da dire) a discapito dei semplici cittadini. Questo il primo appunto. Il secondo è ancora più grave. Ci riferiamo alla frase che è rimbombata al termine del confronto dal fondo della sala. Chiara e limpida, ascoltata da tutti (quelli, ovviamente, che hanno voluto sentirla): “Adesso andiamo a comandare…”. Leggendo la frase si capisce perfettamente da che parte politica sia arrivata. Non è questo il punto. Ognuno è libero, fino a quando saremo in uno Stato libero, di pensarla come vuole. Quello che appare disgustoso è l’arroganza, la superficialità, la maleducazione di chi pensa, ora, di poter “comandare”. Termine, riportiamo testualmente da Treccani, che significa “dare l’ordine di fare qualcosa, dettare legge, fare (il) bello e (il) cattivo tempo, farla da padrone, spadroneggiare”. In ambito politico esattamente il contrario di ciò che, invece, occorrerebbe fare. La storia, dunque, pare non aver insegnato nulla. Certo, la controparte può ribattere con la frase utilizzata da uno dei due candidati (“bastonare…”). Infelice finché si vuole ma mai al livello di chi si è messo in testa di padroneggiare su tutto e su tutti. Tra poco più di 48 ore ragionamenti e prese di posizione andranno all’esame delle urne e degli elettori. Che hanno (quasi) sempre ragione. Poi chi vincerà avrà l’arduo compito di mantenere tutto (tutto, proprio tutto) quello che ha promesso in campagna elettorale. E magari di riprendere anche ciò che anni addietro era stato garantito e mai è stato realizzato. (a.b.)

Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

Related Posts