“Il mio lavoro, Maura Forte e una città che deve essere di tutti”

Intervista a Emanuele Caradonna

Vercelli (07/06/2019 – 16,30) – E’ stato assessore al Decoro Urbano per un solo anno ma è stato apprezzato (basta domandarlo ai cittadini) per quanto ha saputo fare. Senza mai sbandierarlo, senza mai vantarsi. Lavoro, testa bassa e tanta volontà nel cercare di risolvere i problemi. Quella di oggi, venerdì 7 giugno, è l’ultima giornata da assessore per Emanuele Caradonna, volto noto della politica vercellese. Scherza l’assessore: «Ho svuotato il mio ufficio ma conto di tornarci già da lunedì prossimo…». Caradonna è stato uno dei sostenitori della nascita a Vercelli del partito “Italia in comune”. Una decisione che lo rende orgoglioso: «Abbiamo composto un gruppo giovane, con persone che hanno voglia di fare. Certo, il 26 maggio speravamo in un risultato migliore ma occorre essere realisti: eravamo alla prima esperienza e siamo soddisfatti di come è andata. Certamente, qualsiasi sia il risultato del ballottaggio, noi andremo avanti. Per non disperdere il lavoro svolto in queste settimane e per far crescere una nuova generazione politica».

Caradonna, ma come è stata questa campagna elettorale? Lei che ne ha vissute molte, dagli anni ’80 in poi, un’idea se la sarà fatta? « La campagna elettorale per la designazione del Sindaco, giunta quasi a conclusione, ci ha permesso di fare una riflessione di più ampio respiro sulla nostra città, mettendo in luce aspetti fondamentali per il futuro della nostra comunità. Le forze in campo che si contendono la poltrona di primo cittadino non rispecchiano pienamente i partiti che rappresentano. Da una parte, poche famiglie, da sempre legate a partiti conservatori, che dopo averla contrastata sfruttano il vento della Lega e degli ignari suoi elettori, per “tornare a comandare” o per “riappropriarsi della Città”; dall’altra, una donna con grande disponibilità verso tutti, anche i più umili e deboli, che vuole continuare a lavorare per tutti, non solo per i più furbi, e che ha portato a termine un cammino amministrativo estremamente difficile». Frasi dirette, che non lasciano spazio a immaginazione. Continua Caradonna:«La città è di tutti e non di chi possiede giornali, ha disponibilità economiche, amicizie importanti, familiari in posizioni di potere. Questo ci ha insegnato Maura Forte e questi sono gli ideali che la Lega parrebbe aver ignorato qui a Vercelli. Per questo motivo, solo lei può rappresentare tutti quanti, senza condizionamenti o suggestioni di casta».

L’assessore ha qualche sassolino da togliersi dalle scarpe e non si nasconde quando gli domandiamo di cosa non gli è piaciuto maggiormente della lunga volata elettorale. «I toni sono stati alti e non sempre, soprattutto da una parte, educati – afferma Caradonna – Ad esempio la frase “riprendiamoci la città” mia ha dato molto fastidio. E’ sintomo di una arroganza che non dovrebbe far parte del mondo politico. Come rappresentante di “Italia in comune” non posso che condannare la censura della maggior parte delle testate giornalistiche locali nei nostri confronti. Non ci hanno mai considerato, mettendoci in un angolo. Questa, oltre a non essere un comportamento corretto, non è democrazia. Capisco che questa città continui a essere legata a determinate caste e a determinate famiglie ma si è superato davvero il limite. Rimpiango gli anni nei quali si faceva politica per passione e non per secondi fini. Oggi non è più così». Si dia un voto come assessore? «Difficile dare giudizio a se stessi – afferma Caradonna – In un anno ho cercato di fare il possibile e credo di aver fatto pure molto. Ho incontrato molti cittadini, ho ascoltato le lamentele, cercando di risolvere, dove possibile, le problematiche. Magari non avrò fatto tutto quello che mi è stato chiesto ma certamente ci ho messo tempo, passione e volontà. Sono a posto con la mia coscienza».