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Finimondo per foto contro Salvini: “Beccaro si dimetta…”

L’assessore ha sbagliato ma ci si scorda facilmente di “casa propria”

Santhià (VC) (13/09/2019 – 14,29) – Sono ancora una volta i social a infiammare le polemiche politiche vercellesi. Questa volta (dopo quanto accaduto nel corso della campagna elettorale nel capoluogo) il ruolo di “cattivo” tocca al giovane assessore del comune di Santhià, Mattia Beccaro, che si è fatto fotografare davanti a un manifesto di Matteo Salvini con tanto di dito medio. Apriti cielo. In prima fila, e non poteva essere diversamente visto l’atto di “lesa maestà” nei confronti del loro “capitano”, la Lega. Carlo Stragiotti, responsabile della sezione “giovani di Vercelli e Valsesia”, ha chiesto le immediate dimissioni di Beccaro, pubblicando un lungo post sulla pagina social ufficiale del gruppo. «Uno scatto sicuramente non condivisibile, apparso sui social media, quello dell’Assessore del Comune di #Santhià, nonché segretario del circolo locale del PartitoDemocratico MattiaBeccaro intento nell’esprimere il suo disappunto nei confronti del Senatore e leader della Lega Matteo Salvini con modalità deprecabili e risibili – scrivono i “giovani leghisti”.

Puntualmente richiamato dalla coordinatrice della sezione LegaGiovani di #Vercelli, nonché Consigliere Comunale Martina Locca, Beccaro ha ammesso di aver sbagliato. «Una presa di posizione sicuramente apprezzabile, ma non sufficiente, in quanto non è la prima volta che l’Assessore si pone offensivamente contro il nostro Movimento – continua la nota – Un rappresentante dei cittadini (che si vocifera il Centrosinistra voglia candidare come prossimo Primo Cittadino) dovrebbe sempre sapere come comportarsi. Visto anche il reiterarsi di comportamenti non appropriati chiediamo una netta presa di posizione dell’Assessore rassegnando le proprie dimissioni al Primo Cittadino di #Santhià». Aggiunge Stragiotti: «Un vero peccato, e me ne duole in particolare per un altro motivo: perché è un giovane, come noi. E almeno i giovani dovrebbero cercare di dare un esempio di confronto politico costruttivo, magari anche duro, ma mai offensivo. Certo che i nostri avversari (mai nemici) ne prendano le distanze dimostrando più maturità (e ci va veramente poco sforzo) auspico ad un futuro sereno confronto con tutte le forze politiche, per il bene di #Santhià e della Provincia di Vercelli tutta. Ed al giovane Beccaro consiglio una piccola dose di “volpina” in più». Tutto, dunque, nella normalità dei rispettivi ruoli. Da una parte chi ha sbagliato (Beccaro), utilizzando malamente i social; dall’altra, invece, coloro che condannano il gesto (Lega).

Non solo Stragiotti ha voluto farsi sentire in questa vicenda. Margherita Candeli, ad esempio, consigliere comunale a Vercelli, sempre della Lega, ha commentato così il gesto di Beccaro: «Questo è l’enfant prodige del Pd provinciale e assessore a Santhià, quindi figura istituzionale, classe 1994. Allora i casi sono due: o nelle scuole politiche piddine (!) si deve introdurre immediatamente l’educazione civica oppure più semplicemente questa è la riprova che politicamente vengono formati a pane e supponenza, anziché a pane e volpe. Cosa ne pensa il Pd vercellese?». Aggiungendo poi: «Mi sembra piuttosto un arrogantello che non capisce di essere un Assessore e non sa che dovrebbe avere sempre un atteggiamento impeccabile dal punto di vista politico e civile. Vergogna». Tutto lecito, intendiamo il commento, con alcune piccole parentesi che , però, occorre aprire: il consigliere comunale Candeli parla di supponenza, di arroganza e pure di figura istituzionale, dimenticando(!) quanto accaduto in campagna elettorale, quando una figura certamente più istituzionale di Beccaro pubblicò un post sessista contro il candidato sindaco Maura Forte. Tralasciando la “supponenza”, sulla quale potremmo scrivere un libro intero. Ovviamente si sono sprecati i commenti, compresi quelli più beceri: si passa dal “mentecatto” al “povero idiota”, sino ad arrivare a quelli impubblicabili. Tutto, insomma, nella norma. Un copione già visto.

Gian Carlo Locarni, segretario cittadino della Lega, ha invece usato toni moderati (come è nel suo modo di fare): «Questo ragazzo (riferendosi a Beccaro – ndr) è l’assessore al Comune di Santhià e referente del partito democratico di zona mi domando come si possa ricoprire cariche istituzionali e comportarsi in questa maniera. Ho sempre condannato e deprecato i comportamenti non idonei di chi riveste una carica pubblica ma qui siamo all’elogio di Erasmo da Rotterdam, auspico che il sindaco Cappuccio ne tragga le conseguenze dovute». Domanda spontanea: ci si augura che lo stesso faccia il sindaco di Vercelli nei confronti di Cannata e di Pozzolo. C’è anche chi, correttamente e con onestà intellettuale, ha sottolineato il fatto che il gesto di Beccaro mette in ombra i militanti del Pd di indubbia moralità e competenza. Dallo stesso Partito Democratico, al momento, non arriva nessuna comunicazione.

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Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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