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Viaggio in Tanzania: la spettacolare migrazione degli gnu

Un viaggio indimenticabile e le regole per fare i turisti in modo consapevole

VERCELLI (14.07.2022 – 21.57) – Una delle esperienze più ambite e cercate in Tanzania è quella di intravedere la celebre Grande Migrazione degli gnu. Ammirare questi magnifici animali mentre attraversano il Serengeti è considerata l’Ottava Meraviglia del Mondo. È qualcosa che va oltre la sola esperienza visiva: il suono degli zoccoli sul terreno, il trambusto, la pesantezza dei loro corpi e soprattutto l’incredibile numero di esemplari che transitano tutti insieme… Quando ti trovi lì, il cuore ti batte a mille al ritmo della traversata.

Viaggiare in Tanzania per vivere la migrazione degli gnu è un’esperienza indimenticavile. Tuttavia, il più comune (https://visti.it/tanzania) visto per la Tanzania è valido solo per 30 giorni. Ne deriva che decidere il periodo più adatto a questo viaggio è molto importante. Oltre a sapere quando partire, devi anche richiedere il visto per la Tanzania in tempo, in quanto non è possibile ottenerlo all’arrivo. Il visto per la Tanzania si richiede facilmente online e la procedura dura soltanto qualche minuto.

Durante tutto l’anno gli gnu si possono ammirare in diverse zone del Parco Nazionale del Serengeti. Il modo più semplice per decidere il periodo dell’anno in cui viaggiare in Tanzania è studiare lo schema migratorio degli gnu. La migrazione avviene in senso orario e, sebbene sia difficile individuare il punto in cui il ciclo termina e quello in cui inizia, si può considerare l’inizio dell’anno solare, ossia il momento in cui la maggior parte degli gnu partorisce. A gennaio e febbraio si parla infatti di calving season, la stagione del parto.


LA STAGIONE DEL PARTO

In questa fase del ciclo migratorio, le mandrie hanno seguito le piogge verso le pianure di erba del Serengeti meridionale, vicino al cratere di Ngorongoro, distribuendosi in tutta l’are tra gennaio e marzo. In un periodo di circa due o tre settimane nascono circa 400.000 vitelli, quasi 8000 al giorno. A causa delle piogge che si verificano nell’area in questo periodo, l’erba è ricca di sostanze nutritive e crea le condizioni ideali per l’allevamento dei piccoli.

Sebbene il momento appaia tenero e gioioso, è bene notare che anche l’ideale per i predatori. L’abbondanza di giovani vitelli vulnerabili significa caccia facile per i grandi felini del Serengeti e un’ottima occasione per te di per avvistare leoni, leopardi e ghepardi a caccia di prede. Il comportamento predatorio può essere osservato durante tutto l’anno, ma a causa dell’enorme quantità di piccoli nati, è facile assistere a questo evento anche più di una volta durante i safari. La caccia in natura fa parte del ciclo della vita, si sa, ma preparati a vedere anche scene piuttosto cruente, specialmente per quanto riguarda gli esemplari più giovani di gnu.


IN MARCIA VERSO IL NORD

Con l’arrivo di aprile, gli gnu iniziano a muoversi verso nord in direzione di Moru Kopjes e Seronera. Le Moru Kopjes sono formazioni rocciose dove molti animali vanno a ripararsi dal clima rigido e secco delle pianure. È anche l’unica area del parco che ospita i tristemente rari rinoceronti neri e alcuni centri dove i visitatori possono apprendere gli sforzi per salvarli dall’estinzione. Non troppo lontano, puoi visitare il Lago Magadi, dove si riuniscono grandi colonie di fenicotteri. 

Verso maggio, gli gnu fanno finalmente la loro comparsa nella zona alla ricerca di pascoli e di acqua. Osservare la massiccia migrazione degli gnu dalle formazioni rocciose di Moru Kopjes è un’occasione di unica. Questa parte del Serengeti è il luogo ideale per avvistare gli ippopotami durante quasi tutto l’anno, ma in questo periodo in particolare ci troverai anche le zebre e diversi tipi di gazzelle.


ATTRAVERSO I FIUMI

A giugno, la migrazione degli gnu fa tappa nei pressi del fiume Grumeti, molto più piccolo del famoso Mara ma comunque popolare. Durante l’attraversamento del fiume, è probabile assistere a molto trambusto e alla caccia degli gnu da parte dei coccodrilli. Non è detto che vedrai tutto questo, e anche questo fa parte del ciclo della vita, ma sii preparato perché in questo periodo dell’anno sono scene molto più comuni rispetto al solito. Dopo aver attraversato il fiume Grumeti, gli gnu si disperdono nelle riserve di Grumeti e Ikorongo, mentre alcuni tagliano in direzione delle aree settentrionali del Serengeti.

Gli animali raggiungono il fiume Mara a settembre; questo fiume è il loro ostacolo più grande. Il corso d’acqua raggiunge il nord del Serengeti dalla vicina riserva di Masai Mara in Kenya. La traversata è piuttosto frenetica e uno spettacolo per gli occhi. Molti turisti viaggiano appositamente in questo periodo per vivere questo momento della migrazione, perciò la zona potrebbe essere affollata, ma si tratta di un’esperienza irripetibile.

Al di là del fiume, molti gnu iniziano a pascolare nella riserva di Masai Mara. Alcuni viaggiatori che partono in questo periodo decidono di richiedere anche il visto per il Kenya: l’attraversamento del Mara può infatti essere osservato in entrambi i Paesi nell’area in cui il fiume divide i due parchi.


VERSO SUD

Con l’arrivo di ottobre gli gnu tornano a sud attraversando il Serengeti orientale e l’adiacente riserva di caccia a Loliondo. A novembre e dicembre iniziano a pascolare nel Serengeti meridionale: ecco che ricomincia il ciclo.

Uno dei motivi per cui molti viaggiatori vengono a vedere questa migrazione è il ciclo apparentemente infinito e le intense migrazioni da un pascolo all’altro. Anche se per semplicità il ciclo viene comparato all’anno solare, spesso dipende dal meteo. Molti sostengono che gli gnu seguano i tuoni e la pioggia attraverso tutto il territorio, perché sanno istintivamente che dove c’è la pioggia, c’è l’erba da mangiare.


VIAGGIARE IN MODO RESPONSABILE

 Il (https://www.tanzaniatourism.go.tz/it/destination/parco-nazionale-serengeti) Parco Nazionale del Serengeti si impegna per fare in modo che i turisti che visitano il parco lo facciano in modo responsabile e limitando al massimo i danni all’ecosistema. I parchi naturali portano turismo, che a sua volta genera consapevolezza sui problemi di conservazione; inoltre, la presenza di turisti dissuade i bracconieri dando una mano ai ranger del parco.

All’interno del parco ci sono molti punti di osservazione dove accamparsi in base alla posizione degli gnu durante la migrazione. Questi luoghi vengono solitamente gestiti da gente del posto in collaborazione con il parco, per far sì che il turismo non danneggi gli animali e sostenga la comunità.


Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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