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L’ex Atzori: “Squadra legata a Grassadonia, impossibile lavorare”

“Vercelli? Un flash…”.

VERCELLI – Ha guidato la Pro Vercelli per sole tre partite, collezionando altrettante sconfitte e venendo poi esonerato per far posto al ritorno di Gianluca Grassadonia. Stiamo parlando di Gianluca Atzori, il tecnico che tra dicembre e gennaio si era seduto sulla panchina della Pro, purtroppo con risultati negativi. Non ha mai parlato dopo il suo allontanamento. Lo ha fatto nei giorni scorsi ai colleghi di “Reggionelpallone”, giornale online che tratta delle vicende della Reggina, squadra che Atzori ha guidato in due occasioni (nel 2010/2011 e nel 2013/2014). L’allenatore di Collepardo, in provincia di Frosinone, ha raccontato, tra le altre cose, la sua esperienza a Vercelli: «E’ stato un flash. Sono rimasto un solo mese, guidando la squadra in tre partite, dato che in mezzo c’era la sosta invernale. Mi sono ritrovato nel mezzo di una situazione particolare, in quanto la squadra era rimasta molto legata al mister precedente, Grassadonia».

“Nessuno mi ascoltava”.

Ha poi continuato Atzori: «Nello spogliatoio si respirava questo rapporto tra calciatori e allenatore, quindi credo che chiunque fosse arrivato si sarebbe trovato nelle mie stesse condizioni. Peccato, perché a Vercelli ci ero andato con tanto entusiasmo, anche se la classifica era deficitaria. Ero convinto di poter fare bene ma quando ti trovi una squadra che non ascolta neppure una parola di ciò che dici, legata com’era al precedente allenatore, diventa impossibile ottenere qualcosa».

“Il mio esonero? Scelta sensata”. 

Parole dure, quelle di Atzori, ma che non suonano certo come novità. Tutti, a Vercelli, si erano accorti, durante il suo interregno, che la squadra era legata a Grassadonia. Atzori conferma comunque di essere una persona intelligente ed educata, quando afferma che «la società ha fatto la scelta più logica, mandando via me e richiamando Grassadonia. Ho capito la decisione, era la più sensata di tutte. Purtroppo mi sono ritrovato nel mezzo di una situazione della quale non avevo colpe e sono stato l’unico a pagare. Succede, nel calcio. Il problema è che accettando la Pro Vercelli mi sono precluso qualunque altra opportunità nell’arco della stagione. Ci tengo a dire che comunque non tutte le volte che un tecnico subentra le cose vanno così. A Pistoia, ad esempio, avevo fatto bene, trovando uno spogliatoio psicologicamente distrutto. Ora giro, mi aggiorno e cerco di capire quali squadre sono in grado di offrirti davvero un progetto e non cacciarti dopo due partite».    (a.b.)  (03/05/18 – 23,58) 

Andrea Borasio

Nato nel 1967 a Vercelli, ha collaborato con il bisettimanale "La Sesia", con il mensile "La Grinta", con il quotidiano "La Provincia" e, prima di essere Responsabile Editoriale di "Vercelli Notizie", con il settimanale "Notizia Oggi Vercelli" in qualità di redattore. E' stato anche addetto stampa di diverse società sportive vercellesi. Autore del libro "Le risaie in discesa - I vercellesi sugli sci".

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