Portinaro: “Ordinanza anti elemosina inutile e di pura propaganda”
L’ex Sindaco di Trino contro la decisione di Pane.
TRINO (VC) – L’ordinanza “anti elemosina” firmata ieri, venerdì 27 luglio, dal sindaco Daniele Pane ha scatenato, ed era immaginabile, la reazione di chi questa decisione proprio non la condivide, in primis l’ex primo cittadino Alessandro Portinaro che definisce la decisione «opera di pura propaganda, pressoché inutile ai fini pratici e che trasmette un messaggio negativo».
“Ordinanza per attirare consensi”.
Portinaro ha spiegato dettagliatamente il suo disaccordo rispetto all’ordinanza: «Di pura propaganda, perché serve ad alimentare un po’ di consenso e solleticare la pancia di coloro che (e mi rendo conto che sono la maggioranza) nutrono ormai un senso di fastidio e di repulsione verso chi è diverso, o forse sarebbe meglio dire povero. Inutile ai fini pratici, perché le norme contro l’accattonaggio molesto e contro lo sfruttamento di minori, persone con disabilità, animali da affezione e in generale soggetti deboli già ci sono e sono state utilizzate in passato per effettuare controlli e allontanare e/o sanzionare chi non risultava in regola. Inoltre, se qualcuno mai viene colpito, non si tratta delle organizzazioni criminali, laddove siano alla base di queste attività, ma l’ultimo anello della catena».
“E’ un messaggio negativo”.
Continua l’ex sindaco di Trino: «Trasmette un messaggio negativo, perché individua il “cattivo”, il soggetto che preferiremmo non vedere, in qualche modo afferma che essere poveri è una colpa, o comunque che la povertà si affronta con l’ordine pubblico e non con le politiche sociali. Sia chiaro, nessun passo indietro sulla legalità. E nemmeno sono del parere che non esistano i doveri, assieme ai diritti. Ma questa ordinanza, che sarà anche popolarissima, rischia di essere un altro piccolo tassello della guerra in corso contro gli ultimi, con i penultimi che applaudono. E non mi piace vedere donne e uomini che chiedono l’elemosina, perché sono convinto che quelle persone dovrebbero (potrebbero e vorrebbero) fare altro, ma so anche che il problema non si risolve con un’ordinanza».
28/07/2018 – 14,36
